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STORIE PERMESSE STORIE PROIBITE

POLARITA' SEMANTICHE FAMILIARI E PSICOPATOLOGIE

di Valeria Ugazio

Nuova edizione ampliata aggiornata e rivista

Torino: Bollati Boringhieri, 2012

“Perché  impegnare tanto tempo e tante energie in una nuova edizione di Storie permesse, storie proibite? Me l’hanno chiesto diversi colleghi.

Prima di tutto per aggiungere un capitolo sulla depressione. La prudenza mi è a volte mancata, raramente il coraggio. Eppure quando nella seconda metà degli anni Novanta scrissi Storie permesse, storie proibite non osai inserire un capitolo sulla depressione. (…) L’idea che la depressione fosse una malattia del cervello, causata da una alterazione dell’equilibrio biochimico, dominava allora pressoché incontrastata la letteratura scientifica.  (….)

A partire dall’inizio del nuovo millennio il panorama è mutato. I criteri del DSM relativi alla depressione maggiore hanno ricevuto aspre critiche. (…) Soprattutto negli USA si è sviluppata una letteratura critica sulle tesi della psichiatria biologica e della psicofarmacologia proprio in tema di depressione. L’ipotesi che la depressione sia una malattia del cervello, causata da uno squilibrio biochimico si è rivelata in larga misura congetturale e l’efficacia dei  serotoninonergici  è  risultata pari o di poco superiore al placebo. (…)

C’è anche un’altra ragione che mi indotto a dedicarmi ad una seconda edizione di questo volume. Soltanto negli ultimi dieci mi sono risultate chiare alcune implicazioni terapeutiche, a mio parere importanti, delle tesi avanzate in Storie permesse e storie proibite. (...) Mi sono resa conto che la semantica della famiglia modella la relazione terapeutica caratterizzandola in modo del tutto peculiare.  (...)  La semantica della libertà, della bontà, del potere e dell’appartenenza costruiscono la relazione terapeutica in modo  specifico.  L’alleanza terapeutica,  le fratture  che in essa  si creano, i circuiti disfunzionali risultano tanto diversi  quante sono le semantiche prevalenti. La variabile cruciale che modella la relazione terapeutica non è tanto la psicopatologia ma la semantica dominante nel contesto conversazionale del paziente. A questa  nuova acquisizione,   è dedicato l’ultimo capitolo della nuova edizione. E’ una scoperta a mio avviso importante perché suggerisce che per  ciascuna semantica venga elaborato un percorso terapeutico ad hoc.   Ognuna delle quattro semantiche  presentate offre  vincoli e possibilità ben diversi. Alcune storie terapeutiche possibili entro una semantica,  nel senso di produttive,  facili da attuare, foriere di cambiamento, sono proibite per un’ altra, nel senso che sono difficili da sviluppare, incapaci di promuovere le risorse, destinate a sollecitare drop out o circuiti disfunzionali… ”. Dalla Prefazione di Valeria Ugazio

Ma ci sono anche tante altre novità in questa nuova edizione. Ad esempio, viene  delineato il contesto intersoggettivo attuale dei pazienti (oltre a quello originario, già presente nella prima edizione), fondamentale per impostare la strategia terapeutica. Sono presentati molti nuovi casi clinici. La teoria delle polarità semantiche viene collegata alla Positioning Theory di Harrè e collaboratori…..

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