Altre ricerche sul modello
Il modello psicopatologico delle polarità semantiche, elaborato da Valeria Ugazio (1998;2012), è stato applicato anche in ambiti non clinici alle organizzazioni e più recentemente all’analisi letteraria.
Chi l’ha applicato alle organizzazioni?
David Campbell del Tavistock Institute di Londra. David era stato chiamato da Valeria Ugazio per aiutare lei e il suo gruppo di ricerca ad elaborare uno strumento di rilevazione delle polarità semantiche. Durante questi incontri, che portarono allo sviluppo della Family Semantic Grid, David si appassionò sempre di più al modello elaborato in Storie permesse storie proibite che lesse in una traduzione provvisoria. Il modello gli sembrò subito applicabile alle organizzazione, il campo privilegiato di intervento e ricerca di David Campbell. Qualche anno dopo, assieme a Marianne Groenbaeck, David (2006) elaborò un modello di consulenza nelle organizzazioni che rappresenta un’applicazione creativa alle organizzazioni del modello delle polarità semantiche.
Che cosa del modello delle polarità ha ispirato David Campbell?
In un recente contributo, Valeria Ugazio sottolinea come David fosse affascinato dalle possibilità offerte dal concetto di polarità semantiche familiari di aprire il dialogo anche fra posizioni così diverse da sembrare inconciliabili e di attribuire un valore e un significato a tutte le posizioni. Grazie al modello delle polarità nessuno nelle organizzazioni, oltre che nella famiglia, avrebbe dovuto sentirsi, o essere definito, superfluo, perché ciascuno è ugualmente importante “ nel senso che può essere costruito come colui che occupa una posizione nello stesso discorso” (Campbell and Groenbaeck, 2006, p.5). E ciascuna posizione è ugualmente essenziale per la costruzione dei significati che il discorso crea. Solo partendo da questo riconoscimento è possibile, secondo David e Marianna, discutere e negoziare nuove posizioni.
“Di fronte ad un conflitto nelle organizzazioni l’ obiettivo di David è polarizzarlo: lo presenta come un dilemma che ha agli estremi di una polarità semantica due valori ugualmente legittimi che entrano in conflitto. Se per esempio qualcuno in un organizzazione spinge a un cambiamento i cui risultati sono incerti anche se promettenti, mentre altri si oppongono, il conflitto è polarizzato da David come un dilemma fra coloro che vogliono l’innovazione e chi vuol salvaguardare la sicurezza. Naturalmente David si guarda bene dal presentare il conflitto come uno scontro tra paura e coraggio che metterebbe uno degli estremi in cattiva luce. Proprio perché a ciascun estremo viene attribuito un valore positivo, ciascuna persona può collocare se stesso in uno dei poli della dimensione semantica identificata chiarificando la sua posizione entro la polarità e identificando le connessioni fra la sua posizione e quella opposta. L’apertura del dialogo raggiunta polarizzando, valorizzando e ancorando le posizioni di tutti rende possibile, secondo David e Marianna, rinegoziare le posizioni di tutti superando i conflitti sterili (Ugazio, 2012 a, p.) ”.
Un altro concetto del modello delle polarità semantiche che ispirò David è quello di posizione mediana . Per Campbell e Groenback (2006) questa posizione è propria del consulente e rappresenta una sorta di punto di arrivo per tutti: quando i membri di un’organizzazione sono capaci di porre se stessi nella posizione mediana, diventa possibile superare i conflitti e negoziare il cambiamento. “Quando noi, come consulenti, raggiungiamo questo stadio , cominciamo a percepire che stiamo chiudendo un capitool del nostro lavoro - ciò non significa che stiamo concludendo la consultazione , piuttosto abbiamo risolto un impasse, abbiamo aumentato la consapevolezza delle posizioni in gioco, e offerto opportunità per le persone di creare nuovi significati attraverso il dialogo” (Campbell and Groenbaek, 2006, p.40).
Dobbiamo concludere che è la specificità del lavoro di consulenza alle organizzazioni dello psicologo a dare rilevanza a questi concetti o l’enfasi su questi aspetti del modello è frutto della storia personale di Campbell?
Valeria Ugazio discute dei rapporti fra il modello delle polarità semantiche e la storia personale di David e la sua in:
- Ugazio V. (2012). Semantic polarities: two interpretations for one concept. In C. Bruck, S. Barratt, E. Kavner, (eds), Positions and Polarities in Contemporary Systemic Practice: The Legacy of David Campbell, Karnac.
Dove posso trovare il contributo di Campbell e Groenbaek?
In questo volume:
D.Campbell, Groenback M. (2006).
Taking Position in the Organization. London: Karnak
Chi ha applicato il modello all’analisi letteraria?
Tim Parks (2009) e Carmen Dell’Aversano (2009).
Tim Parks ha applicato la teoria delle polarità semantiche all’ opera di David H. Lawrence e Thomas Hardy. Ne emerge un’analisi affascinante. Parks non si limita a rintracciare la semantica dominante nei protagonisti e nell’intreccio delle opere dei due romanzieri ma analizza anche la relazione che questi scrittori hanno costruito con i loro lettori che finiscono – volenti o nolenti - a dover prendere posizione lungo le dimensioni semantiche centrali per i loro romanzi come per le loro vite. Vale comunque la pena di leggere questo saggio nella sua versione originale:
Parks, T. (2009)
Semantic Polarities in the works of Thomas Hardy and D. H. Lawrence. Merope: 53-54.
In questo articolo Parks menziona il modello delle polarità come sua fonte di ispirazione.
Carmen dell’Aversano ha applicato il modello delle polarità semantiche a W;t, un’ opera teatrale di Margaret Edson che ha vinto nel 1999 il premio Pulitzer:
Dell'Aversano, C. (2009).
L'analisi posizionale del testo letterario.Lettura di W;t di Margaret Edson. Roma: Aracne Editrice.
Anche alcuni studenti della laurea specialistica in Psicologia Clinica dell’Università di Bergamo sono autori di tesi sulla semantica di alcuni scrittori tra cui David H. Lawrence, Cesare Pavese, Virginia Woolf. I risultati di una di queste tesi sono stati pubblicati in questo articolo:
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Guarnieri, S.C. (2011). Mrs. Dalloway: tra esclusione e appartenenza, Quaderni di Psicologia Clinica (vol.2). Bergamo: Bergamo University Press.
Quali strumenti fornisce all’analisi letteraria il modello delle polarità?
Offre una chiave interpretativa per comprendere la dinamica emotiva al centro della vita di un romanziere, le posizioni che ha assunto nella sua vita e quelle che ha fatto assumere ai suoi personaggi e allo stesso lettore . Queste posizioni spesso molto diverse, anche se sempre in dialogo fra loro, gettano nuova luce sull’autore e sulle sue opere.
E quale interesse ha quest’analisi per gli psicoterapeuti?
Per lo meno uno importantissimo: nessuno meglio di uno scrittore sa dar voce alle emozioni. Ed è questa una capacità che anche lo psicoterapeuta deve acquisire: la creazione dell’alleanza terapeutica è, soprattutto all’inizio del processo terapeutico, frutto dalla capacità del terapeuta di aiutare il paziente a dar parola alle proprie emozioni. Si tratta di un primo passo, ma indispensabile. Soltanto se il paziente si sente capito consentirà al terapeuta di costruire insieme a lui nuovi significati. L’individuazione di scrittori che hanno espresso certe semantiche offre ai terapeuti una chiave per entrare nel mondo dei loro pazienti.