Mano_rossa Disturbi fobici

Una conversazione dominata dalla semantica della libertà

La conversazione nelle famiglie dove si sviluppano i disturbi fobici, secondo Ugazio (1998;2012), è dominata  da un insieme coerente di significati:  la “semantica della libertà”.  

Tabella 1. La Griglia della Semantica della Libertà (la griglia più dettagliata è contenuta in Ugazio et al., 2009).

VALORI

LIBERTÀ

DIPENDENZA

 ESPLORAZIONE

ATTACCAMENTO

RISCHIO

SICUREZZA

CAMBIAMENTO

STABILITÀ

DEFINIZIONI DI SÉ/ALTRI/RELAZIONI

LIBERO

DIPENDENTE

ALLO SBARAGLIO

PROTETTO

IMPREVEDIBILE

AFFIDABILE

CORAGGIOSO

 TIMOROSO

FORTE  

DEBOLE

MOVIMENTI RELAZIONALI

ALLONTANARSI

AVVICINARSI

AFFRANCARSI

DIPENDERE

 ESPLORARE

ATTACCARSI

SPAVENTARE

RASSICURARE

EMOZIONI E SENSAZIONI

CORAGGIO

PAURA

SMARRIMENTO

COSTRIZIONE

In virtù della rilevanza di questa semantica ( le cui polarità principali sono indicate nella tabella), “ i membri di queste famiglie si sentiranno, e verranno definiti, timorosi, cauti o, al contrario, coraggiosi, addirittura temerari. Troveranno persone disposte a proteggerli o s’imbatteranno in persone incapaci di cavarsela da sole, biso­gnose del sostegno dell’altro. Si sposeranno con persone fragili, dipendenti, ma anche con individui liberi, talvolta insofferenti dei vincoli; soffriranno per la loro dipendenza, cercheranno in ogni modo di conquistare l’autonomia. In altri casi saranno orgogliosi della loro indipendenza e libertà che difenderanno più di ogni altra cosa. L’ammirazione, il disprezzo, i conflitti, le alleanze, l’amore, l’odio si giocheranno su temi di libertà/ dipendenza” (Ugazio, 2012, p.116).  

La partecipazione ad una conversazione in cui domina la semantica della libertà  è sufficiente a spiegare lo sviluppo di un’organizzazione fobica?  

No di  certo! E’ il positioning che le persone  assumono  entro questa semantica a giocare un ruolo ben più importante nello sviluppo di un organizzazione fobica e  nella comparsa della psicopatologia. E’ un positioning che fa sperimentare a queste persone una grande paura nei confronti del mondo e dei pericoli da cui siamo circondati ma anche un pressante desiderio di esplorare e  un' insofferenza per relazioni e nicchie protettive, vissute come soffocanti.  Per questa organizzazione non è problematico soltanto l’aspetto protettivo della relazione; sono gli stessi legami affettivi ad essere avver­titi come limitanti anche se fonte di gratificazione.  Le persone con  organizzazione fobica  sentono l’amore, l’amicizia e tutti i legami come forme di dipendenza. La relazione in quanto tale diventa, almeno in parte, intransitiva con l’autostima. Disporre di una relazione coinvolgente e appagante significa essere protetti, poter confidare sulla vicinanza di qualcuno che aiuta a far fronte alla paura, ma si traduce in una di­pendenza che incrina l'immagine di sé. D’altra parte, acquisire un’immagine positiva di sé richiede essere autonomi, indipendenti dagli altri, soli in balia di un mondo costruito come pericoloso.  

Ma quale rapporto ha questo dilemma con gli attacchi di panico e gli altri sintomi tipici dei disturbi fobici? E come mai viene sperimentato dai soggetti fobici?

La risposta a questi interrogativi e a molti altri la troverete in

 STORIE PERMESSE STORIE PROIBITE
POLARITA' SEMANTICHE FAMILIARI E PSICOPATOLOGIE

di Valeria Ugazio

 3° capitolo (pp. 219-261)

Torino: Bollati Boringhieri, 2012

Valeria Ugazio in questa nuova edizione  tratteggia - non soltanto il contesto intersoggettivo all’origine del dilemma - ma anche la configurazione di relazioni nel “momento presente", cioè nel periodo che precede l’esordio dei sintomi, e il modo con cui i pazienti fobici costruiscono la relazione terapeutica. Conoscerlo è di cruciale importanza per l’impostazione della strategia terapeutica.

La semantica dei disturbi fobici è connessa a qualche premessa tipica delle nostre culture?

“… Il soggetto fobico - afferma Ugazio (ibidem, p. 156)- non esprime soltanto una particolare cultura familiare e una specifica posizione entro questa cultura. Il soggetto fobico porta alle estreme conseguenze una premessa che trova nel più vasto mondo che lo circonda. Si tratta della libertà come assoluta e solitaria indipendenza dalle relazioni”.

Per saperne di più di quest'idea di libertà leggi:

  • A. Biral (1991). Per una storia della sovranità, Filosofia Politica,5, pp. 5-50.  
  • L. Dumont (1983), Saggi sull'individualismo, Milano: Adelphi, 1993.  

Esistono ricerche empiriche che confermano il modello?

Valeria Ugazio con Attà Negri e  Lisa Fellin hanno verificato empiricamente la presenza della sematica della libertà nella conversazione terapeutica con pazienti fobici, applicando a 120 sedute psicoterapeutiche,  uno strumento appositamente costruito, The Family Semantic Grid,  . Per ora sono  stati pubblicati questi articoli:

  • Ugazio, V., Negri, A., & Fellin, L. (2011). Significato e psicopatologia: la semantica dei disturbi fobici, ossessivi, alimentari e depressivi. Quaderni di Psicologia Clinica, 2 (pp.69-100). Bergamo: Bergamo University Press.
  • Ugazio V., Negri, A., Zanaboni, E., & Fellin, L. (2007) La conversazione con i soggetti fobici è dominata dalla semantica della libertà?,Quaderni del Dottorato in Psicologia Clinica (vol.1, pp. 103-133). Bergamo: University Press

altri lo saranno fra breve.

Contemporaneamente Marco Castiglioni, Manuel Villegas, e altri ricercatori  verificavano la stessa ipotesi con altri strumenti. Anche questa ricerca confermano l’ipotesi che prevalga nelle famiglie con i disturbi fobici la semantica della libertà:

  • Castiglioni,M Contino e E. Villegas (2011). Tra libertà e costrizione il dilemma dell’agorafobia, Psicobiettivo, 31, pp137-154.

Come saperne di più della semantica fobica attraverso un’esperienza di godimento estetico?

Leggendo le opere di David H. Lawrence. Tim Parks(2008)  ha sostenuto che siano dominate dalla semantica della libertà. Due tesi svolte presso la laurea magistrale in Psicologia clinica di Bergamo hanno dimostrato che questa semantica domina due fra i suoi più noti romanzi:  Figli e amantiDonne innamorate. D’altra parte proprio Figlie e amanti, il suo romanzo più autobiografico, sembra descrivere il contesto intersoggettivo tipico delle organizzazioni fobiche.  

  • T. Parks (2008). Semantic polarities in the writings of Thomas Hardy and D.H. Lawrence, XX, 53-54,pp.5-46. 
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